Friday, March 30, 2012

Due pesi e due misure.

Ci sono alcune cose che non capisco (diciamo tante ma iniziamo per gradi). Non capisco perche' quando dichiaro di non volere figli, la gente non possa accettare questa dichiarazione serenamente, ma inizi a cercare di convincermi che e' una scelta sbagliata. Prima di tutto, nessuno mi chiede perche' con l'intenzione di capire i reali motivi dietro tutto cio'. Ogni possibile richiesta di conoscere le mie ragioni si rivela sempre un tentativo per smontare i miei motivi e convincermi che e' una cattiva idea!
Ora mi chiedo: perche' si fanno figli? per me non c'e' un motivo razionale, e' una cosa che senti dentro, un istinto. Si', alla fine ci sono mille motivi razionali che ti fanno desiderare un figlio, non dico di no, ma la forza trascinatrice per me e' inspiegabile.
Io non ho quella "forza trascinatrice", non la sento, in piu' ho mille motivi per non voler figli. Non capisco perche' qusta cosa scateni un gran clamore. Non e', fra l'altro, che la specie si estinguera' se io non prolifico, quindi non e' neppure un motivo pratico! Allora perche'?
Fra l'altro le argomentazioni che mi presentano sono assurde e non hanno basi solide: Per esempio: "e' perche' sei single e non hai un compagno! quando l'avrai, cambierai idea!". Seppure concordo con il fatto che avere un compagno con cui fare figli aiuti a volerne, io l'ho avuto un compagno con cui avere una camionata di figli, eppure io non li volevo. Piu' di uno, fra l'altro. Quindi per me il compagno, non e' sufficiente.
Altra cosa: perche' senno' poi ti penti. Per me questo e' il motivo piu' assurdo per fare un figlio. Sembra si parli di un paio di scarpe, di un viaggio, di una posizione del kamasutra, della bibita dell'ultimo grido. No, qui si tratta di mettere al mondo un altro essere umano, e davvero "perche' poi ti penti" e' un motivo suffiente per questo tipo di decisione?
Ho diverse amiche che hanno figli, e visto che sapevo quanto li desideravano, e quanto erano felici di averne, sono stata felicissima per loro. Io non mi sono mai permessa di convincerle a non farne, di dire loro quando sia dura nel mondo di oggi allevare figli, o altre scemenze simili (non che pensi tutte queste cose, eh, e' solo per dire che di argomentazioni sceme per non voler figli ce ne sono, eccome - ma d'altronde se le cerchi, ci sono argomentazioni sceme per ogni cosa).
Allora il fatto che io sia felic per loro e rispetti le loro scelte, e' normale, come la gente reagisce quando dico che non voglio figli, e' normale pure. Allora si usano due pesi e due misure. Ed e' una cosa che non trovo giusta.

Monday, March 26, 2012

Happily ever after?

Questo weekend ho guardato un documentario molto interessante. E' un documentario-autobiografia per l'esatteza. Un regista racconta del suo problema come drogato di sesso. Ora, io non ho questo problema (anche se nella vita mai dire mai, vero?), tuttavia penso che un po' tutte le dipendenze si assomiglino, e sia un modo per anestetizzare i propri sentimenti che non si sa come viversi, ed un modo per distrarre l'attezione in qualche cosa di piu' concreto e di piu' facile soluzione (facile perche' conosciuta, non per altro). Ho molto apprezzato la sua onesta' nell'ammettere chiaramente il suo problema e nel parlarne. Due messaggi mi hanno particolarmente colpita: 1) che lasciarsi andare alle proprie dipendenze e' pericolo, e non fa altro che aumentarle, ma bisogna sempre lottare contro, anche se si e' stanchi 2) cercare aiuto negli altri e' deleterio, alla fine purtroppo e' uno scontro una a uno, tu e la dipendenza. Gli altri possono fare il tifo per te, ma dalla tribuna. In campo, sei ahime' solo. Ed e' anche giusto cosi', sono le ns battaglie e dobbiamo combattercele da soli. Nel film/documentario c'e' un lieto fine, dove lui alla fine trova una sua dimensione normale, si libera della sua dipendenza e trova l'amore. Da' speranza, e fa bene, ma e' realista? ognuno a conti fatti deve parlare per se', e quindi adesso parlo per me. Non voglio dire che non ne usciro' mai, perche' credo nel Mai dire mai, ma onestamente la vedo dura. E non e' che la gente non la veda dura, perche' non sia dura, quanto perche' anni fa (nel 2007) finii il mio primo percorso teraputico e stavo bene, non mostravo nessun sintomo, avevo una vita bella. Ho passato trasferimenti vari, cambi di lavoro, mollata con il moroso, un sacco di casini, ed ancora come una roccia. Sapevo che i miei problemi erano li' da qualche parte, ma c'era una distanza fra me e loro, costante. Poi io non so cosa successe, ma ottobre 2011 ecco che sono tornati....tutti, every single one. Sono corsa ai ripari subito, dopo pochi giorni ero gia' nello studio della mia nuova psicoteraputa. Pensavo fosse un incidente di percorso, un ex-fumatore che una sera si fa convincere a fumarsi una sigaretta...ora dopo un anno e mezzo, sono ancora qui, con lividi che guariscono poco prima di altri che si riformano, segni che invece dopo mesi ancora non se ne sono andati. Un neo strappato via per sbaglio, che alla fine mi ha anche aiutato a tornare alla realta'. Ed oggi, mentre alcuni segni guariscono e certe urgenze in un campo non ci sono piu', sono in ansia per il cibo, perche' ho amiche che mi invitano fuori a cena, a bere qualche cosa e magari vogliono spiluccare un antipasto. E mi da' fastidio, mi danno fastidio i loro possibili commenti, il fatto che non voglio rovinare l'atmosfera di una serata con amici a ridere e chiaccherare! perche' so che non sono loro ad essere il problema, ma io! E perche' so che dovrei essere contenta, perche' ho amici che mi invitano fuori, che mi vogliono bene e ci tengono a me. Questo e' il pensiero giusto, non l'ansia. Se non e' un attacco da una parte, e' dall'altra. Ed io sono stanca, alla fine, anche se niente e' stato mai cosi' deabilitante per me da non avere una vita, e' dalla adolescenza che ho di questi problemi, ed ormai di anni ne ho 35 e mezzo. Se ne andranno mai? oppure dovro' impararare ad essere felice con loro qui, avvinghiati a me?

Monday, March 19, 2012

Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo

Sono consapevole del fatto che le mie parole possono sembrare di parte, tuttavia noto con grande dispiacere che di persone "libere" dalla preoccupazione per la forma fisica ed il quantitativo di cibo mangiato (collegato ovviamente alla prima preoccupazione) praticamente non esistono! le cerco disperatamente da tempo, ma mi sembra di fare la fine del filosofo greco che andava in giro a cercare l'Uomo! che fra l'altro nonostante abbia fatto il classico, neanche mi ricordo come finisce! Comunque, nonostante poche di queste persone siano davvero patologiche, e non abbiano comportamente deviati, questi pensieri ce li hanno tutti! Nessuno al giorno d'oggi sembra essere sereno con cio' che e', non necesariamente chi ha problemi fisici tipo diabete, o magari soffre di obesita', no la cosa colpisce anche chi ha un fisico taglia 40, chi ha un fisico sanissimo, o chi ha un fisico "nella media". Le persone single sono leggermente piu' preoccupate, ma non e' la regola. Sembra si voglia sempre aspirare ad una forma fisica perfetta, che, ovvio, non si raaggiunera' mai! Cosi' nonostante per la mia salute mentale sarebbe bene contornarmi di persone che hanno un rapporto sereno con il proprio corpo, alla fine non le ho ancora trovate! non che le persone che frequento non mangino, o si mettano il burka perche' non hanno il fisico di una modella, tuttavia ogni volta che si esce a cena ci si deve giustificare (Prendo questa cosa che ha molte calorie, ma non ho pranzato), si devono trovare motivi per smaltire dopo (dai facciamo due passi, cosi' smaltiamo cio' che abbiamo mangiato - come se non ci fossero altri motivi per fare due passi), chi addenta un dolce e qualcune cosa che non sia insalata e commenta "tanto questa va direttamente sui fianchi", chi esprime il proprio desiderio piu' grande, cioe' quello di poter mangiare cio' che vuole, senza ingrassare. E di esempi di questo tipo, ne potrei fare milioni....e tutti quelli che conosco, almeno una volta dicono queste cose. Chi dimagrisce e' un eroe a prescindere, non importa per quale motivo sei dimagrito, e se anche hai perso pesa in preda a incredibili sofferenze, trovi sempre chi invidia il tuo dolore, e ne vorrebbero un po' anche loro, nonostante invidiare la sofferenza sia una cosa assurda (almeno secondo me). Chi e' gia' magro e dice di mangiare cio' che vuole (anche se io non ci credo) viene ammirato ed invidiato, nonostante tutto. Capisco che per loro non sia una patologia, per loro e' small talk, chiacchiericcio da bar o da estetista, ma se sei patologicamente predisposto, se stai lottando con te stessa e con i tuoi scheletri, non ti fa bene....e se cerchi chi invece vive il suo rapporto con il cibo e la propria corporeita' seremanete, allora farai la fine del filosofo greco alla ricerca dell'Uomo....che non ricordo che fine fa, ma non era piacevole. ma la domanda finale e': perche' tutta questa costante preoccupazione? perche'????

Thursday, March 15, 2012

A real friend is one who walks in when the rest of the world walks out.


Oggi volevo parlare dell'amicizia, e nello specifico di come a volte gli amici, anche con le migliori intenzioni, non ti possono aiutare. Mi rendo conto che io come persona spesso sono piu' alla ricerca di un sostegno psicologico, che fisico, del tipo "Ascoltami e comprendimi" e' tutto cio' che chiedo. Invece spesso le persone sentono l'urgenza di darti consigli, volerti dare una mano, mettersi a tua disposizione per fare qualcosa. Tutto molto lodevole, eh, non c'e' che dire. Quanto a volte inutile, e spesso contro-producente. Per questo forse la psicoterapia per me funziona meglio (per certi argomenti, ovviamente), dato che il teraputa non ti dice cosa fare, non puo' fare nulla in concreto nulla per te a parte aiutarti a capire cosa vuoi davvero, e soprattutto non vuole soprimere i tuoi sentimenti e farti sentire meglio a tutti i costi.
Per questo motivo, ho smesso di parlare in giro del mio stato di "singletudine", come si dice oggi giorno. O zitellaggine come si diceva nella notte dei tempi. Io onestamente sono contenta di essere single, ne' credo che la condizione di sigle o di accompagnato sia a conti fatti cosi' diversa! La felicita' e' per me uno stato interiore, che non dipende da fattori esterni (o almeno solo da fattori estremi). Per questo faro' un post a parte!
Tuttavia, a volte mi manca avere un compagno, avere una relazione piacevole, con cui avere uno scambio di vedute, scambio di coccole, condividere esperienze e cosi' via. Sono consapevole del fatto che una storia profonda, con una intesa particolare richiede tempo, quindi accetto l'attesa come parte del gioco. Ormai aspetto da 5 anni, ho avuto qualche cosa di poca importanza, ed incontro persone nuove spessissimo, ma la mia cosa non e' ancora capitata.  
Ecco, quando parlo di questa cosa con le amiche, ricevo le risposte piu' disparate e devo dire che disapprovo. 
Per esempio: quella che si rivolta sottolineando qualche cosa da cambiare, del tipo Non vesti in modo abbastanza provocante, sei timida, non ti lasci andare, hai troppo l'aria da brava ragazza....insomma, cambia qualche cosa e vedrai che arriva. Quello che dico io e': se sono timida, e' colpa mia? non sono fobica sociale, ho diversi amici, e mi sono sempe fatta nuove cerchie di amicizie in ogni posto in cui sono andata (e mi sono trasferita svariate volte). Sono timida e riservata, e se un uomo desidera qualche cosa di diverso, non ha neanche senso che venga a cercare me, perderemo tempo in due. Sono una brava ragazza, dentro....non posso trasformarmi in una bastanda stronza che gioca con gli uomini in 5 minuti...e non credo che vestire con abiti succinti mi aiuti, farei solo la brava ragazza in abiti succinti....
Faccio gia' psicoterapia per accettarmi come sono, queste cose non fanno altro che aggravare i problemi che gia' ho. 
Oppure dal versante meno Italiano e quindi piu' concreto, c'e' sempre il suggerimento (ormai standard) di online dating. Che funziona per tanta gente, devo dire, ma a me sembra troppo da supermecarto! se vuoi uscire con dieci ragazzi diversi al mese, e' perfetto....ma se cerchi l'anima gemella, anche no. 

Cio che vorrei io sono due risposte (che ricevo eh, dalle amiche migliori):
1) Si, capisco che e' dura, ma sta cercando qualche cosa di bello e di profondo, e richiede tempo. 
2) Ti presento mio cugino, single! :-)

La seconda e' ironica, ovviamente (anche se un po' vera)   

E voi cosa ne pensate? 

Tuesday, March 13, 2012

Untitled

Non so bene come cominciare e cosa scrivere onestamente. E neanche se ci saranno persone che mi leggeranno. Comunque dicono che un blog sia come un diario (a meno che tu non sia uno scrittore o affini, cosa che io non sono), che si scrive piu' per noi che per altri. Spero nel suo effetto teraputico, cioe' che mi aiuti a capire cosa di me che io non vedo o non ho focalizzato. Anche faccio gia' psicoterapia da diverso tempo.
Sono un po' paranoica nel venire riconosciuta, quindi non credo scrivero' cose troppo personali di me, almeno per adesso. Dico solo che mi scuso per il mio italiano, ma manco dall'Italia da diversi anni e quindi ho un po' perso la lingua. O almeno credo.
La mia vita e' bella ed e' la vita che ho sempre voluto. Ho diversi amici, faccio cio' che mi piace, ed ho un lavoro stupendo. Ho tutto cio' per cui ho lottato ed ho ancora tante cose belle di fronte a me ad attendermi. Ho 35 anni, ed il fatto di non avere un compagno ed una famiglia sono socialemente poco accettati e mi rendono per certe cose un outcast. Ma come dicevo, l'ho scelto io, e sono convinta della mia scelta, quindi non ho rimpianti.
In tutto questo c'e' solo un problema: io. Purtroppo ho avuto dei disturbi di cui parlero' un giorno, che non mi permettono di vivere la vita che ho come vorrei. Non aspiro alla perfezione, solo alla serenita'. Avevo lottato contro i miei mostri anni fa, nel 2004, e pensavo di aver fatto un bel lavoro, ero contenta, mi sentivo sicura. Anche quando io ed il mio compagno di allora ci siamo lasciati, anche quando mi sono trasferita, le cose andavano bene. Non posso dire che i mostri se n'erano andati, ma li tenevo lontani da me, con successo. Poi nel 2011 un anno difficile, stress ad altissimi livelli, superlavoro, mi sono distratta, ed ecco che i mostri sono tornati. Non so neanche se sia dovuto alla distrazione, o allo stress....non so....so solo che li sentivo arrivare per tutto l'anno, ma erano assalti piccoli, insignificanti....poi un giorno, dopo un grande trasloco, eccoli li', tornati, come non se ne fossero mai andati.
In tutti questi anni mi ero ripromessa di cercare aiuto se fosse successo, e cosi' ho fatto. La settimana dopo ero a fare psicoterapia. Ed ancora sono qui, a fare psicoterapia. Non dico di non aver avuto risultati, o capito cose di me. Pero', se devo dire che i mostri se ne sono andati, non e' vero.
Purtroppo devo capire ed accettare che certe cose non se ne andranno mai, loro saranno sempre nella mia vita. Nel 2004 avevo grandi speranze, credevo che sarei se non guarita, almeno migliorata costantemente. Invece devo ammettere che saro' cosi' per sempre e questo fa male. Mi fa sentire damaged goods, un'appestata, meno degli altri. E guardando la mia vita, non c'e' nulla di meno degli altri, ho raggiunto tutto gli obbiettivi che volevo, non ho mai saltato un giorno di scuola o lavoro per questo...tutto cio' si svolge dentro di me. E sfortunatamente io vivo dentro di me.

Non dico tutto cio' con negativita', ma solo con realismo....tutto abbiamo i nostri punti deboli, e questo e' semplicemente il mio. E piu' che desiderare di averne un altro, e' piu' saggio accettarlo ed andare avanti.

Spero questo blog possa aiutarmi in questo e darmi una valvola di sfogo, visto che, nonostante abbia amici fidati, di certe cose non se ne puo' parlare. o almeno e' difficile! 

Be yourself; everyone else is already taken. [O. Wilde]