Non sono diventata negativa d'un botto, ed ho ritrovato il mio senso dell'umorismo, un po' arruginito che a volte cammina a stento, ma andra' sempre meglio e basta. Oggi sono terribilmente triste, non posso piangere al lavoro (anche se a volte vado nei sotteranei a sfogarmi), ma per contro non riesco a lavorare. Capita, non siamo robot (o almeno io no, di sicuro).
Non so neanche io cosa dire e cosa comunicare in particolare, e non vorrei dire i motivi della mia tristezza (anche se neascondono sempre cose piu' profonde, perche' niente e' mai come sembra). Vorrei solo dire che nella vita ne passi diverse, e pensi di essere preparato alle verie situazioni, ma alla fine quando soffri, ti sembra sempre la prima volta! anche se ci sei gia' passato.
Sara' che sono figlia unica, sara' che sono sempre stata molto sola (i miei lavoravano ed io passavo i pomeriggi da sola), sara' che ho un vissuto diverso dalle persone che mi sono vicine (vivo in un paese straniero da anni), faccio fatica ad avere rapporti stretti ed a lasciarmi andare. Cosi' la mia vita e' una vita solitaria...esco, ho amici, faccio cio' che mi piace ma inevitabilmente la sera torno a casa sola, sempre. In genere sono contenta di questo, ma in momenti di tristezza totale, vorrei tornare a casa da qualcuno che potesse darmi un abbraccio. Un semplice abbraccio, caldo, e dirmi che tutto andra' bene. E lo so da sola che nella vita tutto passa, ma sentirselo dire a volte aiuta.
C'e' da dire che quando ero bulemica, era piu' facile. Uscivo, mi rimpinzavo, ed andavo a vomitare nei bagni di McD. Stavo male uguale, ovvio ma avevo qualche cosa da fare. Anche l'auto-lesionismo era un aiuto, avevo 5 minuti di pace. E nel tumulto della sofferenza, anche 5 minuti avevano il loro peso. Poi si arriva il contraccolpo e la sofferenza aiumenta in modo esponenziale, e tu devi stare al passo e tagliarti di piu' e vomitare di piu', e cosi' sei in un circolo vizioso autodistruttivo da cui uscire e' un casino.
Adesso non faccio nulla, e la sofferenza arriva, mi invade, mi blocca, mi fa piangere. Poi si, se ne va, anche se quando sei nel delirio sembra non se ne vada mai. Ma io spero, perche' questa e' una speranza da tenere in vita, anche quando si fa piccola piccola. E quando se ne va, e' andata e non sei in nessun circolo vizioso. Quindi ode alla normalita'! che quando ti dicono che sei normale, a volte ti dispiace, ma se non lo sei stato per un po', allora ti sembra un sogno.
Dicono sempre che quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare. Bhe, i miei genitori ci hanno provato a tirarmi su da "dura", ma alla fine non lo sono. Non sono neanche debole, credo, perche' ho fatto scelte che tanta gente non farebbe e cmq me la sono cavata. Pero' boh, mi sento piu' come fossi di gomma piuma, morbida, che si adatta, si piega, ma non si spezza. E cosa c'e' di male ad essere di gomma piuma?